Si è appena concluso un anno difficile per il comparto ferroviario, messo a dura prova da cantieri, continui scioperi e da guasti alle infrastrutture soprattutto in corrispondenza delle grandi città – su tutte Milano e Roma – dove l’architettura delle reti si fa più intricata.
Se a livello nazionale si indaga ancora sulle cause dei frequenti ritardi, nella nostra regione è attivo un servizio di monitoraggio - fornito da FER come gestore dell’infrastruttura e responsabile del Contratto di Servizio - che ogni mese tratteggia il quadro complessivo della puntualità dei treni sulle ferrovie dell’Emilia Romagna.
Oltre all’indice di puntualità, largamente il più citato sui media, esistono altri dati significativi in particolare del contesto in cui in cui si svolge quotidianamente la circolazione ferroviaria. In termini tecnici l’indice di puntualità è infatti una risultante: indica la percentuale di treni puntuali in un determinato lasso di tempo, ma non dà informazioni sul perché sono in ritardo. E – guasti esclusi - possono essere molte le cause che concorrono ai ritardi: per esempio l’alta affluenza di passeggeri oppure le coincidenze tra i treni.
Negli ultimi anni inoltre si registra la forte crescita di una causa esterna alle logiche ferroviarie che però si ripercuote fortemente sull’ecosistema della circolazione: quella dei passeggeri intemperanti, espressione che connota chi dà in escandescenze o chi in generale ha un atteggiamento problematico a bordo. In questi casi il capotreno può richiedere l’intervento della Polizia; che una volta salita in vettura procede al riconoscimento e alla presa in consegna dell’intemperante: una procedura di emergenza che costa al treno in viaggio, come è stato calcolato, mediamente dai 20 ai 30 minuti di ritardo.
Sulla rete FER – 9 linee in 5 province per 364 km – nel 2024 si sono registrati 153 passeggeri intemperanti con un picco ad ottobre, quando in un solo mese se ne sono contati 26. La linea più colpita è risultata la Casalecchio-Vignola (27); seguita dalla Reggio-Guastalla (24), dalla Parma-Suzzara (21) e Bologna-Portomaggiore (17); appaiate la Suzzara-Ferrara e la Ferrara-Codigoro (14); così come la Reggio-Ciano e la Reggio-Sassuolo (13); fanalino di coda la Modena-Sassuolo (10).
E nel 2025, nella sola giornata di sabato 25 gennaio, si sono registrati 4 casi, che sono costati ritardi e disagi ai passeggeri.
È bene chiarire che dal computo sono esclusi gli eventi minori, in cui l’intemperante accetta infine una mediazione e si dimostra ragionevole. Risultato che può arrivare, però, dopo diversi minuti di sosta obbligata del convoglio.
Un raffronto con gli ultimi sei mesi del 2023 evidenzia anche che il trend dei ritardi, come conseguenza di passeggeri intemperanti, è in crescita: da giugno a dicembre 2023 sono stati infatti 66.
A completare il quadro vanno infine segnalati due fenomeni raramente sotto i riflettori ma ugualmente dannosi: la presenza di persone estranee al servizio che camminano o sostano tra i binari (nel 2024 sono state circa 60); e il tallonamento delle barriere dei passaggi a livello (67 nel 2024): eventualità che si traducono nel migliore dei casi in forti rallentamenti; nel peggiore nel blocco della circolazione.