22 Maggio 2025

La Sicurezza al centro

Si è appena concluso il Roadshow Sicurezza, un’iniziativa che ha coinvolto i manutentori in un dialogo aperto sui temi connessi alla sicurezza ferroviaria

Sette tappe – quante sono le officine che si occupano di manutenzione in FER - in poco più di un mese, per ribadire un concetto fondante per chi ha responsabilità sull’infrastruttura regionale: la sicurezza viene prima di tutto.

Quella del manutentore ferroviario è una professione affascinante, come possono esserlo le cose in controtendenza con i canoni contemporanei.

Non puoi fare manutenzione ferroviaria stando comodamente in poltrona; e non c’è proprio niente di accomodante tra le mansioni di chi maneggia le linee dell’alta tensione, i componenti dell’armamento, i numerosi attrezzi dal peso specifico impegnativo. Per questo è importante ribadire le regole di comportamento alla base dell’SGS (Sistema di Gestione della Sicurezza) in un dialogo aperto con i diretti interessati. Ne abbiamo parlato con il direttore generale Fabrizio Maccari.

“Questo Roadshow Sicurezza, come lo abbiamo chiamato, nasce dall’esigenza di presentare la nuova organizzazione alle persone sul campo – dice Maccari - ma anche per renderci conto delle condizioni in cui lavorano i manutentori. Non è un aspetto secondario che siamo stati noi a muoverci: dico noi, perché insieme a me c’erano i responsabili di tutte le aree dell’azienda”.

Chi sono gli agenti della manutenzione per FER?

Intanto sono la prima linea. Sono quelli che mettono in opera la mission aziendale, che hanno un contatto diretto con la ferrovia e con la circolazione dei treni. La manutenzione è il cuore della nostra attività, e non può essere neanche immaginata senza fare continuo riferimento alla necessità della sicurezza”.

Cosa si fa per mitigare i rischi?

“FER si è dotata di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS): l’insieme delle regole, dell’assetto organizzativo, degli asset e delle risorse, con la cui interazione si perseguono gli obiettivi di sicurezza. Da Ferrara a Sermide, da Reggio Emilia a Modena e Guastalla e poi Casalecchio a Bologna: in tutte le nostre sedi è importante adottare una visione omogenea, su cui i manutentori ricevono una formazione specifica. Ma più ancora è importante creare nelle persone la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo.

Quest’anno inoltre abbiamo voluto sperimentare nuovi linguaggi: prima della discussione nel merito, i manutentori sono stati aiutati ad entrare in argomento da due video in motion graphics, che hanno rappresentato in pochi minuti i punti da tenere a mente. Video che poi ovviamente possono essere rivisti, quindi sono sempre a disposizione del manutentore”.

Come hanno reagito?

“Mediamente bene anche se non sono mancate le difficoltà, come in ogni famiglia. A volte leggevo negli occhi degli agenti la diffidenza di chi ha dubbi che le cose possano evolvere, cambiare in meglio. Spero invece di poter smentire questo atteggiamento, è una sfida personale che mi sono posto da quando, a luglio 2024, ho assunto l’incarico di direttore generale. Abbiamo trovato persone interessate - di quelle che pongono domande e ragionano sui temi trattati - con cui siglare un patto: da parte nostra abbiamo ribadito massima disponibilità agli incontri, ma ai manutentori richiediamo serietà nel lavoro e puntualità nel segnalarci eventuali situazioni pericolose”.

Come si diventa manutentori?

“Anzitutto non ci si improvvisa manutentori. Si fa un certo percorso formativo in azienda (remunerato n.d.a.), un tirocinio in affiancamento alle persone più esperte e poi si inizia a lavorare in autonomia, dopo un certo periodo. È un iter piuttosto lungo, su cui l’azienda ha il dovere di investire perché il manutentore ha una notevole responsabilità sulle sue spalle”.

A proposito, FER è alla ricerca di manutentori…

Siamo alla ricerca di una quindicina di nuove persone da assumere nella manutenzione ferroviaria: un investimento ingente che stiamo portando avanti e che vogliamo valorizzare instaurando un clima di fiducia reciproca tra le persone. Senza dimenticare il focus specifico di FER: manutenere l’infrastruttura regionale secondo criteri di efficienza e sicurezza”.

GZ

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