La notizia era attesa e ha trovato ampio risalto sui media locali: i lavori per l’interramento dello snodo ferroviario - che permetterà un salto di qualità nella fruizione della viabilità a Ferrara - proseguono come da programma e si avviano alla fase finale, a metà del prossimo anno; seguiranno poi i collaudi e le pratiche di autorizzazione alla messa in servizio.
Ad oggi è stata realizzata la gran parte delle opere civili: gli scavi (che hanno movimentato una massa ingente di terra, circa 400 mila metri cubi), l’attraversamento sotterraneo di via Bologna, i diaframmi, le impermeabilizzazioni, i solai e nell’ultimo periodo la posa dei binari, che caratterizzerà anche per la prima parte del 2025. I lavori al tunnel principale, a cui si sommano altre 4 sotto-gallerie, hanno oramai raggiunto un avanzamento significativo.
Si tratta di un’opera cruciale per il futuro della città: permetterà di ridurre notevolmente gli ingorghi automobilistici e di conseguenza le emissioni da gas di scarico; e soprattutto migliorerà sensibilmente la circolazione ferroviaria, che viene spostata nel sottosuolo.
Finanziato da Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Comune di Ferrara per circa 43 milioni di euro, il cantiere ha avuto una forte accelerazione a partire dal 2020, con la gestione FER.
L’idea progettuale è quella di razionalizzare le infrastrutture, favorire una migliore circolazione, eliminando colli di bottiglia e anzi creando bretelle e collegamenti diretti tra le linee che attraversano la città estense: la Ferrara-Ravenna, la Ferrara-Codigoro e più avanti la Suzzara-Ferrara.
In quest’ottica bisogna ricordare che oggi i passaggi a livello rallentano notevolmente il traffico: con la loro soppressione si attua una riqualificazione attesa da decenni – il primo accordo di programma risale al 1990 – e un passo significativo verso l’efficientamento della rete ferroviaria regionale.